prima pagina pagina precedente salva il testo


POLITICA CITTADINA
La morte del Piano regolatore
Ritorno a cemento selvaggio
di Franco Isman

Girotondo
Il girotondo di protesta

Il Piano regolatore Benevolo, approvato dal consiglio comunale nel marzo del 1997 è decaduto, e con esso le clausole di salvaguardia che, in una certa misura, impedivano l'edificazione di zone strategiche ed in particolare del cosiddetto Parco di cintura urbana.
In cinque anni l'amministrazione Colombo non è stata capace di portare a termine l'iter necessario all'adozione definitiva del piano. In realtà non ha voluto, infatti invece di dar corso alle oltre 600 osservazioni dei cittadini ha preferito cercare di imporre progetti di variante che in realtà stravolgevano completamente il piano: la cittadella giudiziaria e commerciale al Rondò dei pini e l'edificazione dell'area della Cascinazza.

C'è anche da osservare che non c'era una concorde volontà nella maggioranza, lacerata da faide intestine che hanno portato ad andare deserte molte sedute di consiglio. In extremis, nell'imminenza dello scadere dei termini, la maggioranza ha presentato un cosiddetto maxi emendamento che non èo riuscita a discutere ed approvare prima della scadenza, nonostante il susseguirsi di sedute del consiglio comunale anche la scorsa domenica, e con l'ultimo protrattosi dalle 8:30 di mercoledì 6 marzo alla mattina alle undici del giorno seguente.
Le proposte delle opposizioni sono state costantemente irrise e trascurate, ma adesso si afferma che la colpa del disastro è proprio delle opposizioni. Un completo stravolgimento della realtà. Berlusconi fa scuola.

“La maggioranza ha troncato i lavori senza darci la possibilità di interloquire”, afferma Roberto Scanagatti, capogruppo dei DS, ribadendo come da quattro anni le forze di opposizione si fossero battute per far discutere le 630 osservazioni presentate dai cittadini e proseguire quindi l'iter di approvazione del piano. Paolo Pilotto, consigliere del PPI rileva come la maggioranza avesse in passato sempre negato qualsiasi tavolo di trattativa. Marco Mariani, ex sindaco leghista, che aveva avuto un duro scontro verbale con il presidente del consiglio comunale che aveva troncato il dibattito senza consentire alcuna replica, ricorda come la sua amministrazione avesse portato il piano Benevolo all'approvazione nel 1997.

Saltate le salvaguardie è da prevedere la presentazione di numerose richieste di concessioni a costruire, sulla base degli standard del decrepito Piano Piccinato. Il rilascio delle concessioni non può essere ovviamente immediato, il mancato rilascio, allo stato attuale, sarebbe però un abuso e come tale immediatamente sanzionabile dal TAR.
Sulla possibilità e validità di una nuova approvazione del Piano i pareri sono discordi, e la materia di per sé si presta a difformi interpretazioni.

Nel frattempo, nella stessa serata di giovedì 7 marzo si è svolto il previsto girotondo di cittadini autoconvocatisi proprio per riaffermare i principi di legalità in campo urbanistico, gravemente compromessi dalla decadenza del Piano regolatore. Numerosi i presenti, compresi gli esponenti dei partiti di opposizione. Ordine e civismo assoluti, con le fiaccole spente negli appositi bidoni (ma qualcuno poteva in buona fede dubitarne?) e, nonostante la tristezza e la gravità dell'occasione, aria quasi di festa. Per essersi ritrovati. Per dire ci siamo.

Cosa ne dice la stampa

Franco Isman
franco.isman@arengario.net




in su pagina precedente

  8 marzo 2002